– Anima mia, tu credi che la primavera tornerà, potrebbe ritornare?
– La primavera torna sempre!
– Non quella. Dico La Primavera: quando mi poggiavi la testa sulla spalla e sentivo il tuo profumo e mi tenevi sempre la mano, come io la tua in un dito, e respiravo al tuo respiro e nei tuoi occhi mi vedevo e nella loro luce leggevo ogni ombra …
– No, anima mia, non tornerà. Il nostro tempo è lineare, non circolare.
– Perché? Non è possibile che si riviva? C’è chi dice che all’infinito due rette parallele s’incontrano perché lo spazio tende a curvarsi. Pure l’orizzonte si ricurva perché il mondo è sferico!
– Non viviamo l’infinito, anima. La mancanza è il senso del nostro essere, del nostro umano esistere. Mancanza di tempi, luoghi, persone, risposte.
_ La mancanza, come lo spazio bianco tra il dito di Adamo e Dio!
– Si!
– Ma è forse nell’anelare il segreto dello sfioro …
Che senso avrebbe sennò questa sete costante, questa mancanza?
– Lo sguardo alto del pastore nella lunga notte buia…
Anima mia, devi lasciare andare me ed il tempo passato… Lasciami andare…
– Ma io non posso! Non posso dimenticare! Non posso
lasciarmi scorrere tra le dita quel che sono!
– Lasciami andare…Dobbiamo imparare a lasciare andare…
Quel che ti è ancora necessario rimarrà.
– Mi è necessario l’infinito.
Lo attenderò, anima mia. Perché allora questa parola ancora, “anima”?
….il mio preferito:)