Ad attendere la notte, in questo giorno d’attesa, ripenso.
E mi sovvien Leopardi ed il suo eterno, la tensione sua d’animo.
Mi sovviene, riemerso, il pensiero delle attese dei miei natali passati e delle letture a scandirne il tempo.
Riemerge un’umile lettura di qualche anno fa che pure ha lasciato un sedimento: L’alfabeto dei sogni di Susan Fletcher.
Perchè il Natale è solo una stella, un segno nel cielo, un sogno da seguire, un misero lembo di panno colto ad un neonato che si andò a visitare per quel sogno del tutto surreale.
“I sogni possono nutrirti, possono portarti in posti inimaginabili” S. Flecter
Perchè il Natale è quel misero lembo di panno strappato, stretto fortemente nella mano, capace di donare la speranza di una salvezza all’interno di un Qanat nel deserto.
Il Natale è la speranza stretta nella mano…
Tanti auguri a tutti!