Il più grande poeta
non è contenuto nella letteratura,
anonimo e ben mimetizzato, veglia
silente quasi respirasse il respiro del cielo,
contempla, in sé contempla,
ricerca dalle polveri ai pulviscoli
e trova Dio, da ateo trova Dio,
in una gatta col suo gattino.
La mancanza nei suoi occhi,
ai suoi passi.
L’ultimo inutile maestro
rammenta versi
come storia da enumerare bene,
ruderi senza sentire.