Gesù porta la croce solo
e il suo dolore non è la solitudine
nel sangue, nel peso e nel pudore stuprato,
ma nel sentirsi
seme, fulcro e fusto nel cuore dell’amato,
nodo
così come e più nell’intimo ha tessuto.
Essere lì
perché all’uomo trema più il salto
alla strada retta, inutile.
“Perdonali, sono l’altro da sé”
Eppure seme, alla sua stagione, fiorisce
Primavera.
Quadro di Enzo Tomasello