Ninna nanna bimbo bello,
ombre lunghe sul tuo castello,
fresche lenzuola, candida lana,
fai grandi sogni di filigrana.
Ninna nanna, ninna-oo,
il mio bimbo cullerò,
sul mio seno, sul mio seno,
per sempre lo custodirò.
Sul mio seno,
sul mio ventre,
sul mio cuore,
senza dolore, senza dolore…
Non tremare, non disperare,
il mondo è feroce da raccontare
sotto una culla, senza speranza
da una balia che ne ha già persa tanta.
Non strillare, non strillare,
il cielo è buio e le stelle lontane,
ma è sopra noi e noi contiene,
legati all’eterno ci tiene.
Ninna nanna, ninna-oo,
questo bimbo consolerò,
lo consolerò con la mia canzone,
con i racconti, con le storie.
Lo consolerò perché fugga la notte,
perché venga domani, risorga il sole,
perché sorga ai tuoi occhi,
alle tue labbra, nelle tue parole…
Come fu, sempre sarà,
ad una culla, ad un giaciglio,
alla nuda oscurità…
Nel tempo che sarai e io lontano,
a cullare la perdita, esser memoria,
nella parola, nella parola…
Ninna nanna bimbo bello,
per il cielo scuro ti conservo,
alle piccole luci, alle stelle lontane,
sopra di noi, sopra di noi
con l’eterno legati
come miti narrati.
Quadro di Carlo Cordua