Se solo riuscissi a raccontare
ciò che si aggira alle radici di questo palpito
irreprensibile, selvaggio,
non riuscirei.
–
L’anima è un velo fragilissimo e raggrumato,
limpido e mai disvelato.
Polimorfie stratificate, trasudanti ad impastarsi.
–
Se solo riuscissi a tracciare un fotogramma di questo magma,
in ginocchio sull’argilla umida,
ne rimarrei tramortita e in te,
se riuscissi a riferirti per intero questo dolore,
scadrei afasica.
–
Se lo chiudessi in uno scrigno,
riponessi nella cantina polverosa e buia,
mi ridurrei avertebratata.
–
Ma se fossi tu a radunarmi,
raccogliere di me i frammenti che sperdo ogni giorno,
a notte rattopparmi con filo di sogno
e contemplarmi nell’interezza dell’opera distesa,
custodirmi ad ogni antro.
Riporre sotto il mio cuscino all’alba i passi
lasciandomi nell’illusione della scoperta.
Se ciò fosse vero, vorrebbe dire che sei in me
dove io non sono.
Mi sembra nel sogno d’esserlo a volte.
Se ciò fosse vero, sarebbe un miracolo,
ancora per cui non saprei dire,
dei mille di materia quotidiana
nel fiato sospeso di stupore.
Foto di Susanita