Il Mercante sorrise

Alla fiera della vita io ti scelsi,

anima che pulsa, anima di carne.

Ti scelsi senza pensare, come un amore lontano 

che, un istante, ti attraversa per sempre.

Come un amore per sempre ti scelsi

e sapevo il dolore e sapevo il tormento 

e non pensai che alla luce.

Il Mercante sorrise.

Come farò senza il passo?”

Correrai molto”

Come farò senza dita?”

Traccerai segni, intensi e lungamente”

Come farò senza fiato?”

Avrai molti respiri, fondi

Come farò senza forze?”

Avrai coraggio”

Come sarò senza essere me?”

Avrai la parola”

Alla fiera della vita io ti scelsi,

anima-pelle che ti nutri e respiri.

Ti scelsi senza pensare, come un amore lontano.

E non sapevo la via e non sapevo

il roseto di spine su cui così sangue

avrei versato, ma udì

una sinfonia di stupore.

Il Mercante sorrise.

Non esisto

quando il tuo sguardo si ferma al mio capo rotto;

il tuo gelo si spande sul mio marchio a fuoco e ne penetra

al palpito; il tuo perché si perde nella fuga

di carezza estranea,

di un “così è” come ti è dato il respiro, linearità agile

di vita piena che una crepa è assurdo.”

Alla fiera della vita io ti scelsi,

anima sognata, anima partorita, anima cullata.

Ti scelsi senza pensare, come un amore lontano 

che, un istante, ti attraversa per sempre.

Ti scelsi senza ricordo di sguardo cieco,

senza ricordo di cuore nero,

senza riverbero di umanità sopita,

di mente perduta.

Mi folgorò Amore

d’eterno perpetuo presente.

Il Mercante sorrise.

Tu che mi danzi intorno,

tu che mi corri davanti come un’ombra lunga,

come ali allegre di farfalla.

Tu che rimbalzi e saltelli

e abbracci e ti slanci,

tu che non ti fermi al mio sostare,

mi strizzi l’occhio e sei via.

Tu che dici “Io sono te”

e mi culli ridendo:

lo sai che non sei,

eppure ti credo.”

Alla fiera della vita io ti scelsi,

anima gettata, anima dolente, ferita e ricucita,

anima di sangue e baci, anima di vita e morte.

Come un amore per sempre ti scelsi

e sapevo il silenzio, l’enigma, il vuoto,

e sapevo l’aporia e sapevo l’assenza,

sapevo quel muro solitudine siderale,

ma sostai ad un raggio salvifico,

moltiplicante infinito,

sentire che attraversa e conduce.

C’è un silenzio nero di fuga,

che dispare memoria e rimane,

ingombrante come l’assenza

che lacera, come l’ignoto che sai.

C’è un silenzio dimenticanza

che non puoi ricordare,

lo tieni al collo e grava

fino al suolo il capo.

Fluido atono, spento di sensibilità,

repentino come interruttore d’addio.”

Alla fiera della vita io ti scelsi,

anima di ferro e di ossa,

anima di specchio e riflesso,

anima di abbraccio e di slancio

muto.

Come un amore per sempre ti scelsi,

e non pensai che alla luce.

Il Mercante sorrise.

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Opera di Benedetto Poma

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