Forse

Forse una miriade di pianeti 

con tempi diversi generano il collasso

di una cronologia;

Forse non ci siamo mai conosciuti, ma continua ad accadere

in più dimensioni senza che nessuno lo sappia;

Forse esiste un’altra me o milioni di altre me,

che furono o saranno,

o saranno una graduazione di miglioramenti,

o un indice di peggioramenti,

o un’altalena di cui nessuno tiene il decalogo,

che prenderanno vie così diverse da renderci

l’una l’opposto dell’altra, solo

per dire che non sei unica,

ma una leggera variante di qualcos’altro;

Forse averti perso non è mai accaduto e averti incontrato continua a ripetersi

senza che nessuno ne sappia niente,

ma potrebbe essere benissimo anche l’opposto

e comunque non ne sapremo niente;

Forse sei qui come io sono qui,

esattamente dove sono io, ovunque, 

finché resta questo pensiero non voluto

e ci resti confondendo le identità con le mancanze che accumulo

senza conto;

Forse quando giunge un lieve baluginare nel cuore

qualcosa nuovamente si ritrova nell’universo;

Forse per questo ci ritroviamo a guardare le stelle,

quel piroettare termonucleare,

senza che nessuno di noi lo sappia e

continuiamo a sentire.

 

Immagine: Carlo Corda, Opera senza titolo

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