L’armonia di un respiro, la sua traccia, non ha una forma esatta,
codificata e compiuta
come quei tronchi in cui tutti i rami hanno fioritura completa
nel frutto più rigoglioso.
L’armonia è un ramo sospeso
in quell’incompiuto inudibile.
–
Un incontro non ha il luogo che gli abbiamo dato,
non si compie nel tempo in cui è accaduto
e non ha un senso interpretabile da nessun punto di vista
pluridimensionale, multidisciplinare.
Non ha un posto dal perimetro calcolabile,
un punto preciso della mappa del cammino.
–
Uno sguardo, un volto, un nome, una persona
non sono mai riconoscibili per intero
o inchiodabili in un “Sei tu”.
–
Questa sequela di fotogrammi inanellati
di una memoria evanescente,
claudicante, è più
un palpabile incessante sciabordare (nella mente?)
dall’inscrutabile origine e meta,
in cui non è sosta.
–
Una storia vuole ritmo, flusso, non sosta.
–
Ed io canto per il suono del non senso,
per un silenzio sottratto allo scrosciare
e ritrovare
chi non so, neppure io
chi sono.
Immagine: Enzo Tomasello, Casa 6, 2008, olio su tavola