Una linea ideale attraversa l’uomo
nel corpo.
Come il segmento è un’unione di punti,
così le vertebre.
Una linea ondulatoria
com’è reale la materia della natura:
plasmabile alle necessità.
Se l’esistenza di un esistente,
non solo uomo, non solo vertebrato,
potesse disegnarsi in un’immagine ideale,
potrebbe essere però un’elissoide,
di cui visibile resta un arco
(come il movimento di un girasole
e, un quarto, una meteora nel cielo).
Anche solo credendo alle fibre del corpo,
innegabile è la parte invisibile,
com’è barcollante la certezza
di una teoria razionale.
Forse ci muoviamo come i pianeti
e come i pianeti non sanno
il tracciato del percorso,
muovono un moto inscritto
nel loro corpo,
così procediamo.
Non si sa cosa sia
ai fuochi,
c’è chi ne ignora l’esistenza,
ma, tratto il dado
alla conquista dell’inafferrabile,
nella tensione al gesto incompibile
tutto si scontra, si regge, si incontra.
Luigi Russo Papotto, “Forma ” polimaterica, anno 1981