Quale prestigio vedere la luce
stendersi sui vetri della mia finestra,
carezzare il suolo e le tende.
La notte quasi la cerco.
Mi chiedo quanti e quali ritagli di cielo
mi siano ascritti.
Sono solo ciò che sento.
–
La morte non è un arresto cardiaco,
è una corda vibrante che non stride più.
Se ci fosse almeno una spia di silenzio,
sarebbe già vita, ma della vita
non si può fare sempre un conflitto.
–
Sono le mie corde mute.
Se ti accosti a me, ci annusiamo,
prendiamo il meglio e lasciamo il peggio:
è sopravvivenza.
Se non ti racconto dei miei silenzi
è perché hanno parole di pesci.
Se non trovi la porta per entrare,
l’anima è in una boccia di mare.
Alessandro Magno in fondo al mare, acquerello di Susanna Barsotti