Levità dell’essere, volteggiare come l’aria che sfiora le mani aperte e sale vibrando lieve, i capelli danzanti.
I passi s’inarcano e gli arti al busto bacchico. Pieno un respiro sul sorriso e luce dello sguardo che sfugge al battere di ciglia, richiudersi a culla. Va da sé tutto, senza pensiero. Un segno, una sinfonia, sia o non sia corpo.
Molto oltre, libellula lo spirito aleggia. Altri mondi, altri universi, altri volteggi.
Povero il reale non alato, rifranto dai mille colori!
Levità dell’essere.
Un abbraccio e un respiro nuovo il tonfo su altra pelle, altro odore.
Forse un secondo respiro. Intimo inspirare .
Tango. Vento tra i papaveri.