Mentre tendo alla creazione
della forma a cui, credo, proietti l’ombra
– bramosia, più vera follia-
-fuoco, vorace motore-
l’ombra mia sembianza di un nome,
punto ultimo e primo tra pelli vestite e mutate,
perdute, mai abbandonate:
perdo, immancabilmente perdo
me
che scrivo e sono
e scopro essere,
chi essere, come
nei mille istanti del giorno.
Come Icaro intesso con filo sottile
la campitura delle mie ali.
Ardere è volare.
Ambire è precipitare?
Igor Mitoraj