La cavalletta salta di fiore in fiore
e per un istante dimentica il dolore.
Il corpo fa pensiero e volto,
ma vorrei essere vapore per sentire
l’andata e il ritorno dell’onda, il volo
della mosca, la pioggia, il vento, la neve,
il disgelo,
la terra che si spacca,
il seme che si interra. Vorrei scovare il tempo
senza tempo nel non cercare casa,
illusione di stasi,
nel cucciolo
– cos’è perduto, cos’è tornato,
cos’è cucito, cosa resta ferito –
di multiple identità.
Amare così come immanenza
senza cercare salvezza,
te in me stessa.
Foto di Estéban Puzzuoli