Ti ho sentito gettare una pietra nello stagno
e dello zampillìo non so
se sia giunto a bagnarti il dorso della mano,
qualche ruga delle dita.
–
In me si è inondato tutto.
–
Credevo che fossi nato per mio dono,
ma ti piace disfare le favole.
E io sì, mi innamorai per come eri capace di salvarti,
che così avresti salvato anche un po’ me.
–
Non ci si salva in due,
nessuno è mai un dono a senso solo.
–
Senso non ha questo stridore.
Cosa vuoi che sia un sasso rimasto al fondo?!
E non è colpa un gesto poi disperso
come un sentirsi a cui il filo si è rotto.
–
Senza rumore,
quanto mai esistiti, né percepiti
un dorso ad uno stagno,
un’inondazione.
Immagine di Chiara Nott